Il locale è un pò nascosto, visto che non campeggiano insegne luminose ne cartelli di alcun genere, al contrario della pizzeria/ristorante che si trova subito accanto. E' piuttosto piccolo, (ci troviamo nell'area della contrada della chiocciola anche se dentro ho visto anche un quadretto raffigurante l'istrice...) ma stiamo parlando pur sempre di osteria. Ho contato si 3 tavoloni lunghi (da circa 8/10 persone l'uno) piu 3/4 tavoli quadrati, disposti però in modo abbastanza distanziato (per capirci non dovete fare gincane per alzarvi) disposti in due aree distinte: la prima si trova appena entrati, di fronte la cucina ed il bancone, mentre la seconda è nella parte anteriore.
L'interno è rustico, accogliente, luci soffuse e non troppo rumoroso. La cosa che mi ha più colpito è stata
la parte posteriore che sembra una piccola cantinetta, dove su una parete spiccano bottiglie di vino molto molto vecchie (con annessa polvere e ragnatele) di cui non ho chiesto se erano esclusivamente ornamentali o anche bevibili. Un appunto sul bagno (che è ovviamente in fondo a destra come ogni buon gabinetto che si rispetti): state attenti al gradino e non vi intimorite se non trovate interruttori per accendere la luce, lo fa in automatico (ho perso circa 5 minuti per cercare un interruttore, ma poi la luce si è accesa magicamente). Vi consiglio di prenotare viste ovviamente le dimensioni.
Veniamo ora al mangiare.
Il menù è composto da un foglio scritto a mano con le pietanze del giorno. Tra le tante cose invitanti ho dovuto fare delle scelte (quanto avrei voluto avere 4-5 stomaci...).
Abbiamo mangiato il crostone con i fagioli, che è una specie di bruschetta piena zeppa di fagioli conditi con non ho ben capito cosa (l'unico che sono riuscito a distinguere era l'aglio) e coperto da fette di lardo, uno spettacolo per gli occhi e per il palato. Poi a seguire pici al pesto della casa, che è un pesto (credo classico) con l'aggiunta di pomodoro e se il mio naso non mi inganna, ho sentito un lieve odore (e sapore) di tartufo, anche se la mia ragazza sostiene di no. Come secondo, per onorare la regione Toscana, una fiorentina di 1,5 kg circa, che era qualcosa di inenarrabile. L'unico appunto che posso fare sulla carne, è sul fatto che mi è stata portata condita con dell'olio, cosa che a me non attira piu di tanto (per me la fiorentina, come qualsiasi altro tipo di bistecca, deve essere condita solo con il sale grosso), e quindi se anche a voi non piace l'olio sulla carne, diteglielo prima. Questo piccolo particolare non ha però inciso sul gusto della carne, che è stato ottimo, accompagnata da patate lesse con pomodoro. Come dolce i cantuccini col vinsanto, caffè, e per finire un amaro fatto in casa di mirto e salvia, che devo dire era molto buono.
I nostri vicini di tavolo (visto che ho prenotato per il rotto della cuffia ed abbiamo dovuto condividere un tavolo con altri due ragazzi) che abitano li intorno, ci hanno anche consigliato i pici all'aglione (che mi sono promesso di mangiare non appena tornerò in quelle zone) e ovviamente tutte le altre pietanze che si trovavano nel menù.
Inoltre si ha anche a disposizione una buona carta dei vini (per quanto mi possa intendere di vini).
Veniamo al punto saliente per molti, i prezzi. Non li ho trovati esagerati, infatti i primi si aggirano sugli 8 euro circa, ed i secondi sulla decina (spicciolo più, spiccolo meno). Una cosa da sottolineare è il PREZZO all'etto della fiorentina che è di 3 € (una miseria rispetto ai 7-7.50 € di media in altri posti in Toscana) che va presa da minimo 1.5 kg.
Personalmente ve lo consiglio con tutto il cuore, visto che si respira e si assapora aria di toscana (al contrario di molti posti turistici).
Buon appetito.
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